conflitto
Conflitto madre figlia adulta. Come risolverlo?
Continua la collaborazione con il blog Genitorialmente e la rubrica Figli al centro. Questo mese ad essere al centro è una figlia adulta, a sua volta madre, che si interroga sul rapporto da sempre conflittuale con la madre, ormai anziana. In questo post trovate i pensieri e le domande di Manu e, a breve ci saranno le nostre riflessioni.
Maria Grazia e Melania
Conflitto madre figlia adulta è l’argomento che vogliamo affrontare questo mese nella rubrica figli al centro: questo mese le figlie siamo noi.
Il lavoro dei genitori è davvero il più difficile del mondo e spesso mi chiedo quanto l’esempio dei nostri genitori e ancor più di nostra madre abbia influito o influisca nell’educazione dei nostri figli.
Ma cosa succede se l’esempio è negativo? Continua a leggere
Quando i genitori non sono d’accordo sull’educazione dei figli. Le riflessioni delle psicologhe
Continua la nostra collaborazione con la rubrica Figli al centro del blog Genitorialmente, questo mese le domande riguardano il tema dell’accordo tra i genitori nell’educazione dei figli.
Nel suo post Manu parla dell’importanza dell’accordo tra i genitori e sottolinea che, quando questo manca, i figli trovano lo spazio per inserirsi e fare ciò che vogliono.
Condividiamo la premessa di Manu: è fondamentale che ci sia accordo tra i genitori nella gestione ed educazione dei figli, soprattutto per gli aspetti più importanti. Ed è molto importante che questo accordo sia presente già alla nascita dei figli, perché, anche se i bambini piccoli non hanno gli strumenti per capire cosa sta succedendo a livello cognitivo, sono già da subito in grado di percepire il clima emotivo della famiglia.
Come sempre partiamo da una riflessione più generale per poi andare verso il particolare.
COSA SUCCEDE NEI FIGLI QUANDO SENTONO CHE NON C’È ACCORDO TRA I GENITORI?
I figli si sentono confusi, non riescono a capire chi ha ragione, non sanno più cosa è giusto e cosa è sbagliato e si sentono presi in trappola dentro un conflitto di lealtà: “chi dei due ha ragione? A chi dei due devo dare ascolto?”
I figli ne approfittano per sfruttare la situazione a proprio vantaggio. Se non c’è una linea comune è facile pensare di poter trovare da soli la propria scelta, che sarà ovviamente una scelta di comodo: “Visto che non mi dicono in modo chiaro cosa fare posso fare quel che voglio!”
Ci preme ribadire che si tratta di un vantaggio spesso fittizio perché in realtà, quando i genitori sono in disaccordo, i figli sperimentano un potere troppo grande per le loro forze, un potere che fa gola e col quale si prova a giocare, ma che non fa bene e questo i bambini lo imparano molto presto facendone le spese sulla propria pelle.
COSA SUCCEDE IN FAMIGLIA?
Il bambino/adolescente, preso nel conflitto di lealtà, sceglie con chi stare e si schiera, in genere, con il genitore che viene percepito come più morbido, permissivo o flessibile.
I genitori si dividono ancora di più e le differenti visioni possono sfociare in conflitti aperti che vedono il figlio come posta in gioco: “ecco hai visto? Gli lasci fare tutto quello che vuole, sei troppo permissivo e lui ne approfitta!”.
Quanto scritto sopra è valido in generale ma non può prescindere da un aspetto molto importante:
QUALI SONO I MOTIVI PER I QUALI I GENITORI SONO DIVISI SULL’EDUCAZIONE DEI FIGLI?
1.I genitori hanno una visione differente rispetto all’educazione dei figli, ognuno ha il suo approccio, legato alla propria storia e ai propri vissuti. Non si può prescindere dalla relazione con i propri genitori, dai quali si cerca di differenziarsi, cercando di non ripetere gli errori che si pensa abbiano compiuto.
2.I genitori hanno caratteri differenti che li portano ad affrontare in modo diverso le situazioni educative. Può essere che uno sia più timido e l’altro più estroverso, uno può essere più impulsivo e l’altro più riflessivo, uno più emotivo e l’altro più razionale e così via…
3.I genitori hanno delle difficoltà come coppia e, inevitabilmente, le proiettano nell’educazione dei figli.
SI TRATTA DI TRE CONDIZIONI DIFFERENTI CHE POSSONO AVERE ESITI MOLTO DIVERSI.
Nei PRIMI DUE CASI infatti le differenze dei genitori possono anche diventare delle risorse.
Se sono presenti un affiatamento di base, il rispetto e la stima nei confronti dell’altro genitore, le visioni educative differenti possono essere negoziate e i caratteri diversi possono aiutare a sfumare i rispettivi spigoli.
Possono esserci situazioni nelle quali è opportuno affidarsi all’altro genitore per la gestione di alcune situazioni o per alcune decisioni. Ma questo si può fare solo se ci si fida dell’altro.
Quando si vedono le cose in modo differente può essere utile chiedersi cosa ci ha colpito dell’altro quando lo abbiamo scelto come partner e quando abbiamo iniziato a pensare potesse essere un buon genitore per i nostri figli.
Insomma che risorse ha l’altro per noi come persona e come genitore e che risorse abbiamo noi e poi come poter mettere insieme questi punti per la costruzione di un progetto educativo realizzabile anche se si parte da visioni del mondo molto differenti.
Anche quando si entra in conflitto, questo non è necessariamente negativo, la parola conflitto, viene quasi demonizzata, ma in realtà questa condizione può anche essere vista come lo scontro di differenti visioni che può anche diventare incontro se di fondo c’è un obiettivo comune.
Se l’obiettivo comune è davvero il benessere dei figli e non ci sono altre dinamiche in gioco, si può sempre trovare un accordo, una negoziazione possibile, magari anche il fatto che ogni tanto uno dei due può cedere perché sente l’altro più competente in quel momento, più convinto, più in ascolto dei bisogni dei figli.
Manu stessa nel suo post sottolinea come rispetto alla scelta della scuola di una delle sue figlie, sia stato un bene potersi affidare al padre della ragazza. Questo significa fiducia: accettare la posizione dell’altro e lasciare che sia lui a prendere le redini della situazione per poi vedere che le cose vanno nella direzione giusta.
Nel TERZO CASO invece le cose sono più difficili da gestire.
Quando la coppia è in difficoltà non sempre i suoi membri si rendono conto di quanto i temi di coppia vadano ad influenzare la relazione con i figli.
È una situazione molto rischiosa nella quale prima di tutto occorrerebbe fare chiarezza sui livelli in gioco: cosa è dei partner in quanto tali e cosa della relazione con i figli? Una volta chiarito questo punto sarà possibile per i genitori pendersi cura di se stessi come partner e tenere fuori i figli dalle dinamiche di coppia, evitando in questo modo che si strutturino dinamiche relazionali familiari disfunzionali, con situazioni nelle quali i figli possono diventare i vice partner di un genitore e si possono creare alleanze e meccanismi di triangolazione (un genitore si allea con un figlio contro l’altro genitore) che possono essere molto dannosi.
Si tratta di situazioni molto delicate in cui è molto importante chiedere aiuto alle persone giuste, cioè psicologi/psicoterapeuti esperti in tematiche familiari e di coppia.
COSA SI PUÒ FARE PER GESTIRE AL MEGLIO LE QUESTIONI EDUCATIVE?
È molto importante che i genitori, anche partendo da visioni educative differenti riescano ad arrivare ad una linea educativa chiara, che permetta ai figli di sperimentare serenità e di sentirsi contenuti affettivamente. Per questo è importante prevenire, intervenire e non discutere in presenza dei figli.
Prevenire significa decidere prima quale linea educativa portare avanti, anche partendo da visioni iniziali differenti. Se l’accordo viene trovato prima si riducono al minimo le occasioni di mostrarsi in disaccordo di fronte ai figli.
Intervenire significa che una volta che le regole generali sono state stabilite devono essere fatte rispettare da entrambi i genitori, con costanza ma senza troppa rigidità, ovvero utilizzando la necessaria flessibilità che permette di capire la situazione specifica.
Non discutere in presenza dei figli. Questa è una regola aurea che va rispettata sempre, se ci si trova nella situazione in cui non ci si era accordati prima o si tratta di una situazione nuova e mai affrontata prima, vale la regola che chi prima parla da la linea da seguire anche all’altro. Lo spazio per discutere, confrontarsi e trovare le eventuali modalità per correggere il tiro va sempre trovato a porte chiuse, in modo che i figli non possano sentire.
Abbiamo scritto delle regole generali che sono importanti ma che devono anche essere adeguate all’età dei figli.
In adolescenza i genitori non possono ancora pretendere di prendere le decisioni per i figli, diventa fondamentale prendere in considerazione il loro punto di vista.
Rispetto a questo le parole magiche che ripetiamo ad ogni post come un mantra sono: ASCOLTO, DIALOGO e FIDUCIA.
Quando non si sa con certezza che direzione prendere ci si può affidare all’altro genitore, che magari in quel momento ha un’idea più chiara della rotta e soprattutto si deve imparare ad avere fiducia nei propri figli, in modo che loro stessi possano sperimentare di contare davvero, di avere potere decisionale sulla propria vita e sulle proprie scelte.
Maria Grazia Rubanu e Melania Cabras
Quando i genitori non sono d’accordo sull’educazione dei figli. Le domande dei genitori
Continua la nostra collaborazione con la rubrica Figli al centro del blog Genitorialmente. Oggi pubblichiamo le loro domande su un tema piuttosto spinoso: la mancanza di accordo tra i genitori nell’educazione dei figli. Venerdì troverete le nostre riflessioni e le nostre risposte.
Maria Grazia e Melania
Quando i genitori non sono d’accordo sull’educazione dei figli succede il finimondo. I figli tendono a infilarsi negli spazi che si creano tra i genitori e alcune volte noi genitori non possiamo venire meno alle nostre posizioni. Quando i punti di vista sono differenti su educazione, scuola e altro come si può fare? Lo chiediamo alle nostre psicologhe dello Studio di psicologia Psynerghia.
Essere genitori è l’esperienza più bella del mondo, ma educare un figlio è un lavoro impegnativo. Non ci sono giornate di ferie, non ci sono momenti in cui puoi dire “aspetta un attimo”, anzi è proprio quando tutto tace che ti devi preoccupare. Perché i figli hanno un istinto innato per capire cosa non si deve fare … e lo fanno.
Educare significa essere molto pazienti, coerenti, instancabili, insomma la lista è interminabile e già così sembra una missione impossibile. Invece tutto questo non è nulla se confrontato all’ostacolo più grande: i genitori devono essere d’accordo sull’educazione dei figli.
Sto parlando di genitori presenti. Non intendo parlare di quelle famiglie dove un genitore delega totalmente l’educazione dei figli all’altro coniuge perché lavora, o perché si fida …Se ti fidi di tua moglie allora lasciale guidare la tua macchina e dagli anche il tuo portafoglio. No? Fiducia = menefreghismo.
Abbiamo detto che parliamo di genitori che sono presenti.
Ma cosa succede quando i genitori non sono d’accordo sull’educazione dei figli?
I primi momenti di disaccordo sull’educazione dei figli possono incominciare sin dai primi mesi di vita legati all’alimentazione o ai tempi della nanna e così via. Non sono argomenti poco importanti, anzi, ma diciamo che il bambino non si rende ancora conto della differenza di posizioni di mamma e papà. Invece noi genitori stiamo mettendo le basi del nostro essere genitori: è importante che iniziamo ad “educarci” ad avere una linea comune davanti ai figli. Possiamo pensarla diversamente, ma davanti ai figli dobbiamo essere uniti e coesi, sempre.
I figli tendono a infilarsi negli spazi che si creano tra i genitori. La coesione nell’educazione dei figli diventa ancora più importante quando loro iniziano a “capire” e diventa fondamentale durante l’adolescenza, perché, come dico io, lì siamo in quattro: mamma, papà, figlio e ormoni.
QUANDO I GENITORI NON SONO D’ACCORDO SULL’EDUCAZIONE DEI FIGLI. LA SCUOLA
La prima vera volta che abbiamo affrontato questo argomento è stato quando mia figlia doveva scegliere la scuola superiore.
Si ritorna con la mente alle nostre scuole superiori ed al nostro percorso di studi. La scelta delle scuola superiore è una scelta importante perché incomincia a delineare una traccia nella vita dei nostri figli. Se le esperienze dei genitori sono differenti, come nel nostro caso, è possibile che la visione sia differente.
Quindi sono iniziate le discussioni tra me e mio marito. Discussioni dietro le quinte. Discussione accese. Ci è capitato anche di dire a nostra figlia che noi eravamo su posizioni differenti, perché interpretavamo e vivevamo i suoi comportamenti in maniera differente. Chi ha avuto ragione? Mia figlia (e mio marito). Perché alla fine la scelta della scuola è giusto che la facciano i nostri figli, ma anche perché io ho fatto un passo indietro e lui ha fatto un passo avanti e io mi sono fidata di lui. Ogni tanto bisogna anche fare un “atto di fede” nei confronti del nostro compagno di vita, magari ha ragione, in fondo se l’abbiamo scelto fra mille un motivo ci sarà.
QUANDO I GENITORI NON SONO D’ACCORDO SULL’EDUCAZIONE DEI FIGLI. LO STUDIO.
Lo studio non è la scuola. Va oltre. Lo studio per me riguarda la costruzione delle basi per l’approccio alla vita. Con studio si intende curiosità, cultura, conoscenza, saper comunicare. Quanto è importante lo studio? Tutti rispondiamo all’unisono “Molto”. Ma la domanda vera è quanto è realmente importante per i nostri figli?
Cosa succede quando un figlio pur avendone le capacità si impegna poco?
Per me l’approccio allo studio è un obiettivo a lungo termine, per mio marito a breve termine.
Il voto o la promozione non è così importante se mia figlia non acquisisce la consapevolezza delle sue capacità e se non matura mettendo il giusto impegno nello studio. Mio marito è d’accordo con me MA per lui l’obiettivo principale è che non venga rimandata.
Io ho talmente tanta fiducia in lei che voglio “correre il rischio”. Va a ripetizioni, ma finché non torna ad impegnarsi vorrei toglierle le ripetizioni. So che ce la può fare, quindi tocca a lei.
Mio marito, invece, sostiene che se non la supportiamo rischierà di essere rimandata, quindi vuole aiutarla continuando con le ripetizioni. Chiaramente anche lei vuole continuare con le ripetizioni, è più comodo e più facile.
Anche questa volta ci sono state discussioni accese tra di noi, ma questa volta i nostri differenti punti di vista non sono rimasti dietro le quinte. Mia figlia ha assistito ai nostri incontri-scontri ed alle “accuse” che ci siamo rivolti. Nell’ultima discussione affrontata ho detto a mio marito che mia figlia è troppo importante per mollare. Stavolta non mollo.
Probabilmente non si fa così. Ma è proprio quello che penso. Quindi come ne usciamo?
QUANDO I GENITORI NON SONO D’ACCORDO SULL’EDUCAZIONE DEI FIGLI. SEVERITÀ O TOLLERANZA. LA CATTIVA SONO IO.
L’approccio all’educazione è un altro punto su cui non siamo totalmente d’accordo. Io sono più severa e lui è più malleabile. Le mie figlie ci prendono in giro dicendo “Quando la mamma dice no è no, mentre a papà basta fare gli occhioni dolci e lui cambia idea”.
Alcune volte ci ridiamo sopra, ma altre volte invece diventa un momento di confronto.
Io credo che quando mia figlia fa qualcosa di sbagliato in modo consapevole non sia giusto lasciare correre. Parlo di errori non gravissimi, ma di errori reiterati. Sa che non si fa e lo fai. Sono atteggiamenti tipici dell’età adolescenziale, questo è il commento di mio marito e so che ha ragione. Ma dopo un po’ stanca. E per me scatta una punizione. Non Esci. Cellulare requisito ecc. Mio marito è più permissivo e lascerebbe correre. Così la cattiva sono sempre io.
QUANDO I GENITORI NON SONO D’ACCORDO SULL’EDUCAZIONE DEI FIGLI. RAPPORTO MADRE FIGLIA.
Si dice che i rapporti madre-figlia siano sempre molto complicati. Non credo di essere una femminista, ma riconosco che le donne hanno una marcia in più. Avendo due figlie le mie aspettative sono più alte. Per questo racconto spesso alle mie figlie quella che chiamo “la favola della vita”. Quali sono le opportunità che la vita offre loro e le esorto a coglierle, tutte. Forse spingo troppo? Noi donne sappiamo quali difficoltà affrontiamo tutti i giorni e quante sfide abbiamo già vinto. Mio marito ogni tanto mi ripete “Lei non è te”. Lo so. Ma io so quanto può essere grande una donna e lui no.
Quando i genitori non sono d’accordo sull’educazione dei figli tutto si complica. Come si fa a tenere un fronte unito quando in ballo ci sono loro? I figli tendono a infilarsi negli spazi che si creano tra i genitori e alcune volte noi genitori non siamo disposti ad accettare compromessi. Quando i punti di vista sono differenti su educazione, scuola e altro come si può fare? Venerdì leggeremo le risposte e i consigli delle nostre pedagogiste di Studio di psicologia Psynerghia perché i nostri dubbi sono tanti e noi ci teniamo davvero ad essere dei bravi genitori.
Bullismo, autostima, fiducia nei genitori, ne abbiamo parlato in Figli al centro. Non è facile, ma possiamo imparare