La normalità delle famiglie
Per molto tempo gli studi sulla famiglia sono stati condotti nel contesto clinico, così da arrivare a considerare normale la famiglia priva di sintomi psichiatrici, quella non osservata nel contesto clinico.
La famiglia normale veniva descritta secondo i criteri di omogeneità ed armonia (Fruggeri, 1997).
Oggi non è più così, la famiglia normale è qualcosa di più complesso di una inesistente famiglia ideale.
Uno studio di Froma Walsh (1986) dimostra che non esiste omogeneità tra le famiglie non sintomatiche, e che esse sono molto diverse tra loro.
Così, dallo studio di come si possa ottenere uno sviluppo senza traumi o su come i gruppi mantengono la loro stabilità , si è passati allo studio della “funzione generativa delle differenze” (Fruggeri, 1997, p.34) e all’importanza del conflitto.
Quello che si dice sul funzionamento delle famiglie normali deve prendere in considerazione “le immagini mutevoli di famiglie in un mondo che sta cambiando” (Walsh, 1995, p.36)
Si rende necessario fare riferimento alle quattro concezioni più importanti sul tema della normalità familiare, tenendo sempre conto del fatto che il termine “˜normale’ indica realtà diverse a seconda di chi lo usa e del contesto in cui è usato.
Offer e Sabshin (1966; 1964) hanno identificato diverse definizioni di normalità e le hanno sintetizzate in quattro categorie principali: normalità come salute; normalità come media statistica; normalità come utopia e normalità come processo (Walsh, 1986; 1995).
1- normalità come salute
È una categoria che si basa sull’approccio medico-psichiatrico e trova il suo fondamento sul criterio di assenza di patologia. Una famiglia è considerata normale e sana se nessuno dei suoi membri manifesta sintomi o disturbi psichici.
Questa definizione non considera le caratteristiche positive della famiglia sana, considerato che non esiste una famiglia che non debba affrontare dei problemi durante la sua vita. Inoltre non è detto che un disturbo individuale sia necessariamente sintomo di una disfunzione familiare.
2- normalità come media statistica
Secondo questa categoria una famiglia è considerata normale quando corrisponde al modello considerato tipico della maggior parte delle famiglie, quando è nella media. È un metodo usato soprattutto in sociologia e si basa sulle misurazioni statistiche della tendenza centrale, per cui sono considerate normali le famiglie che cadono nella parte centrale della distribuzione gaussiana, e anormali quelle che cadono rispettivamente a destra e a sinistra della curva a campana.
A sfavore di questo modello bisogna dire che non sempre ciò che è atipico è patologico così come non sempre comportamenti molto diffusi in una popolazione sono sani.
3- normalità come utopia
Una famiglia è ritenuta sana se funziona in modo ottimale e presenta delle caratteristiche ideali. Bisogna tener conto del fatto che “le norme sociali della famiglia ideale sono costruite culturalmente” (Walsh, 1995, p.40) e che cambiano con il mutare del contesto di riferimento, per cui anche questo modello è limitato rispetto alla complessità della famiglia.
4- normalità come processo
Le famiglie normali vengono considerate tali a seconda dei processi fondamentali tipici di ogni sistema. L’attenzione è incentrata sui processi dinamici che si evolvono nel tempo in contrapposizione alle categorie precedenti, che si riferivano alle caratteristiche fisse di una improbabile famiglia normale, vista come statica e priva di connessioni con il mondo sociale.
Secondo questo approccio il funzionamento normale è concettualizzato in base ai processi che stanno alla base delle interazioni familiari.
La famiglia deve essere capace di svolgere i compiti essenziali per il benessere dei suoi membri, deve essere unita, proteggere la prole e gli anziani. Inoltre ogni famiglia deve avere delle regole relazionali, norme interne che possono essere implicite, esplicite o segrete (Carta, 1996).
Lo stile di adattamento familiare deve essere considerato sulla base delle caratteristiche e dei bisogni dei soggetti che compongono la famiglia e del contesto sociale in cui essa è inserita.
Riferimenti bibliografici
Carta, S., La vita familiare. Strutture, processi, conflitti, Giuffrè Ed., Milano, 1996.
Fruggeri, L., Famiglie, Carocci, Roma, 1997.
Walsh, F., (a cura di), Ciclo vitale e dinamiche familiari, Franco Angeli, Milano, 1995.
Walsh, F., (a cura di), Stili di funzionamento familiare. Come le famiglie affrontano gli eventi della vita, Franco Angeli, Milano, 1986.